Che contenga terra o letame, ed io passerò qualche ora tranquilla.
Ho finito la poltiglia di verderame che devo spruzzare sulle cortecce di due giovani cedri sofferenti, allora sono andato dal consorzio agrario e già che c’ero mi è caduto l’occhio sui semi di prato, ne ho comperato quattro bustine e le ho gettate su una pezza di terra a vista la cui presenza disturba l’armonia cromatica di quel pezzo di prato. Però non si devono lasciare i semi all’aperto perchè o se li mangiano gli uccelli o seccano, mentre in questa stagione quelle cazzo di formiche fameliche sono ancora nelle tane. In genere li ricopro con un sottile strato di terriccio. Ma già che ci sono prendo anche del letame già fermentato e dunque quasi del tutto inodore e lo mischio al terriccio da prato per produrre una miscela nutriente.
Così trascorro un paio di ore serene; mentre i mondo si interroga sulla fine che faremo, il mio rimedio contro l’incombente malumore è terra mista letame. Il lavoretto si vede bene nella due foto della webcam, ante e post letame.
Un vicino di casa che abita poco distante dietro una collinetta ha visto la webcam e la Pozzanghera. Sta ristrutturando una cascina dove vuole metter su un agruturismo bed and breakfast e pensa di creare un laghetto. Le sue motivazioni sono idilliache ed abbastanza oniriche esattamente come le mie. Gli ho illustrato come è fatta la pozzanghera dal vivo, come convoglio l’acqua piovana nella cisterna, dimensioni, materiali impiegati, trucchi e dispositivi importanti. Farà probabilmente qualcosa di molto più bello della Pozzanghera perchè la sua patologia credo sia più avanzata della mia ed in più ha più acqua di me perchè è più basso ed ha un torrente che gli passa vicino. Il torrente è secco 350 giorni all’anno, ma sotto dovrebbe esserci acqua, quasi sempre ed a pochi metri di profondità.
In questo sofisticatisimo collage, a sinistra la foto della webcam di Sauze, a destra quella del tetto di Basaluzzo. Si vede la luna negli stessi minuti in entrambe le immagini. Quella di Sauze è bianca, quelle di Basaluzzo è giallina, credo sia per le schifezze che galleggiano nell’aria della Pianura Padana.
Ero in viaggio per lavoro. Perchè nonostante il mio rincoglionimento, ricopro ancora un ruolo nel consiglio di amministrazione di una minuscola società il cui fatturato è simile ad un mio singolo acquisto di cioccolato nella drogheria vicino a casa. Mi ci hanno messo e non conto un cazzo. Durante le riunioni faccio meglio a stare zitto, quando parlo dico delle cagate. Ho diritto di voto ma voto sempre quello che dice la maggioranza, anche perchè se obiettassi verrei preso a colpi di classificatore.
Miriam nel frattempo ha portato la macchina a fare un tagliando. Ogni tanto, quando lo decide il budget della casa costruttrice, si accende una spia e bisogna andare a farsi cambiare olio, controllare i freni ed altre stronzate simili.
Il concessionario è fuori mano ed allora Miriam aspetta quelle due ore, di cui 170 minuti sono per aspettare che il motore si raffreddi, il resto per cambiare l’olio. Si siede in una saletta ed aspetta. Si porta il Kindle che generalmente scopre che è scarico. Allora si mette a pensare e fa malissimo perchè se pensa le viene un attacco di panico per l’ansia.
Mi telefona; “sto aspettando la macchina, hanno messo della musica orrenda, credo sia Sanremo, c’è una che ripete che deve fare il bidet o qualcosa di simile. Mi sta venendo la depressione”.
Le suggerisco di dirlo alla reception “guardi che questa è musica di merda, potrebbe sintonizzarsi su qualcosa di meno avvilente ? “. Ma non lo vuole fare. Allora le dico “chiamo io, parlo con la signorina dell’accettazione e le dico guardi, c’è mia moglie che sta aspettando che le restituiscano l’auto ma nella saletta d’attesa avete messo su della musica di merda e si sta deprimendo, le spiace cambiare canale ?”
Miriam non vuole che io chiami, ma sono determinato a farlo. Pensavo di avere il numero del concessionario in memoria ed invece no. Sto guidando, dovrei fermarmi per guardare il numero sul sito del concessionario, ma l’autostrada è un susseguirsi di corsie uniche ed allora desisto. Ma questa circostanza del tagliando con musica di merda un giorno si ripeterà, ed io sarò pronto.
Non conosco il senso dell’umorismo austriaco. Ma comunque sia, non posso credere che chi ha congegnato questa società e la sua pubblicità su un autocarro non sia conscio del doppio senso palese che trapela. Ed infatti basta cercare in rete ed è proprio un bordello che si fa pubblicità sui camion. Si trova in un paesino austriaco a pochi chilometri dal confine con l’Italia, vicino a Tarvisio.
Grazie ad una veloce ricerca su Google Maps, sembrerebbe che ci vogliano sei ore e ventisette minuti per arrivarci da Genova. 6h 27m di belino duro. A me sarebbe già mollissimo da diversi minuti all’inizio della Sopraelevata, ho deciso di non andarci.
E per la serie “si, si come no” ecco una mappa a dieci giorni e sei ore. E’ più facile che una mia erezione arrivi fino a Tarvisio che questa carta si verifichi.
HEADLINE: Winter Storm Warning issued February 12 at 4:00PM EST until February 13 at 6:00PM EST by NWS Upton NY
This is an important message from NY Alert
DESCRIPTION:
* WHAT…Heavy snow expected. Total snow accumulations of 4 to 8 inches. Highest amounts away from the shoreline. Winds gusting as high as 40 mph.
* WHERE…New York City, southern Nassau, and adjacent portions of urban northeast New Jersey.
* WHEN…From 4 AM to 6 PM EST Tuesday.
* IMPACTS…Travel could be very difficult. The hazardous conditions could impact the morning commute.
INSTRUCTIONS: If you must travel, keep an extra flashlight, food, and water in your vehicle in case of an emergency. Check local Department of Transportation information services for the latest road conditions.
Issued By: NWS Upton NY
Hanno chiuso le scuole, didattica su Zoom, erano pronti per la nevicata che finalmente avrebbe davvero imbiancato New York con accumuli di circa 20 centimetri.
Ha nevicato con temperature leggermente sopra lo zero per qualche ora, poi il cielo si è schiarito.
Pur avendo sopravento le pianure gelide del Canada con dietro l’arcipelago artico che confina con la Groenlandia, riesce a fare ancora freddo, ma di neve se ne vede poca, sempre meno. Eppure ci speravano, perchè l’inverno a New York senza neve è un po’ come Miami, cioè trasportata a 1.700 km più a sud.
Una perturbazione di questo tipo nella prima decade di Febbraio avrebbe avuto caratteristiche leggermente diverse. Intanto avrebbe portato sulle Alpi Cozie mezzo metro di neve fino a bassa quota. Ieri ha piovuto fino a circa 2.000 metri e poi, a conclusione dell’evento, di neve in questa parte della alta Val Susa ne ha prodotto due o tre centimetri.
La stessa perturbazione non avrebbe portato più di 300 millimetri di pioggia in parte dell’entroterra ligure. Queste cose succedevano nelle tempeste equinoziali, non nel mezzo dell’inverno.
E poi una saccatura come quella di ieri sarebbe stata seguita da altre perturbazioni o dall’instaurarsi di una alta pressione di matrice nord atlantica o russa. Ossia con caratteristiche dinamiche e termiche proprie delle alte pressioni invernali.
Invece ecco quello che succederà nei prossimi giorni; un bel promontorio di alta pressione africana.
Io sono ben felice dei quasi quaranta millimetri di pioggia caduti a Basaluzzo, ma spero che nel prossimo futuro la porta dell’atlantico si apra di tanto in tanto e lasci transitare qualche saccatura dalle nostre parti. Non posso far finta di non sapere che ciò che una volta era la regola, oggi è l’eccezione.
A Basaluzzo i conti della pioggia si faranno a fine episodio. E c’è un cormorano che nuota placido sulle acque della Pozzanghera. Anche in Alta Val Susa ha perlopiù piovuto, solo verso la fine la temperatura si è abbassata quel tanto da imbiancare fino a 1.500 metri di quota. A Genova ha piovuto parecchio anche se le mappe OMIRL sospetto che siano fallate perchè mostrano valori che io giudico, ed il mio giudizio è insindacabile, nettamente sottostimati. Infatti altre fonti citano che a Masone sono caduti oltre 300 millimetri. OMIRL, siete dei comunisti che vogliono infangare l’ARPAL – feudo Toti-Bucci da almeno quarant’anni – che ha dato l’allerta gialla, siete al soldo del PD e movimento cinque stelle o come minchia si chiama. Togliete il cerume dai sensori.
La webcam di casa ha la lente appannata. Era già successo, era durato per diversi giorni poi, quando stavo per scoperchiare la casa in un moto di furore, l’umido si è dissolto.
Infine… i miei fiancheggiatori della Pozzanghera mi trasmettono questa immagine del pluviometro. Trentacinque millimetri, forse per la fine dell’evento una manciata di millimetri potrebbero ancora venire.
Alcune rettifiche necessarie.
Era nascosta bene, ma ho trovato la carta degli ACCUMULI, quella precedente mostra la PIOGGIA ORARIA. Me bad, questa è la carta importante, almeno per me.
Tre immagini che credo chiuderanno questa specie di telecronaca della prima vera perturbazione atlantica da mesi e mesi. Webcam sul tetto di Basaluzzo e Lido di Genova; le gocce disegnano delicati veli luminosi e sticazzi in salmì. A seguire gli accumuli quasi definitivi. Il fronte freddo, che freddo non è, sta per lasciare il mar Ligure in direzione Nord, la pioggia sta per cessare sia a Genova che, dopo poco, a Basaluzzo. Accumuli decorosissimi, dovrò verificare il pluviometro per una misura più accurata.
A Basaluzzo piove. Mi rendo conto che la pioggia per me è diventata una ossesione; ne viene sempre di meno e quando inizia a piovere vorrei non smettesse per due giorni anzi, settimane. Certo, non bisogna essere avidi ma, cazzo, un minimo sindacale sarebbe auspicabile.
E così mi sono dotato di sfigmomanometro in ufficio. Scatto la foto del risultato della misurazione e lo mando con WhatsApp a Miriam che diligentemente lo segna in agenda.
Naturalmente non posso esimermi dal fare il cazzone e vedere che reazione ha. Ma questo era palesemente un brutale copia incolla e non l’ha bevuta.
Per una serie di circostanze evidenziatesi a seguito della visita dal cardiologo, devo prendermi la pressione del sangue almeno tre giorni alla settimana, due cicli di misurazioni al giorno, tre misurazioni ciascuna a cinque minuti di intervallo l’una dall’altra. La posta in palio è sufficientemente convincente e dunque, pur riluttante, lo devo fare.
Ovviamente Miriam presidia le operazioni ed all’uopo ha comperato una agendina dove segna puntualmente i valori registrati. Io non soffro di pressione alta, ma ogni tanto ho sbalzi che potrebbero essere insidiosi con l’avanzare della età.
Questa sera sono rientrato dopo aver percorso in auto la A26 da Alessandria a Pra e poi la A salcazzo fino a Genova. Arrivato a casa Miriam mi ha assalito con l’apparecchio per misurare la pressione. Mi siedo sul letto, lei mi mette la benda sul braccio e poi accende l’aggeggio.
Dopo circa mezzo minuto il risultato appare sul visore; 136 di massima, 95 di minima. Miriam mi guarda e mi dice “Ma sei scemo?” con quel tono di voce tipico di chi è basito e non si aspetta cotanta, colposa scemenza. Io la guardo e inizio a ridere. “Ma come sei scemo ?” replico ed a quel punto anche lei si mette a ridere. Ho provato a sostenere che non fosse colpa mia, alla fine credo di averla convinta.
Le due misurazioni successive hanno ridimensionato i valori, probabilmente ero ancora in tensione per il viaggio. La vecchia “Voltri – Ovada” è per buona parte a due corsie striminzite causa lavori, sulla corsia di destra c’è una fila ininterrotta di camion. Nelle gallerie superarli vuol dire sperare che il camionista non scada anche di soli dieci centimetri sulla sinistra, altrimenti si finisce per rischiare di restare incastrati tra guard rail e camion. Impari subito a non superare camion nelle gallerie, ma anche all’aperto, dopo che ne hai superati cento in quaranta chilometri, alla mia età credo che un briciolo di tensione sia inevitabile. Ad essere sincero non ho la più pallida idea se il viaggio in auto abbia davvero influito sulla mia pressione venosa, chiederò al cardiologo.
E’ la seconda volta in vita mia che una donna mi dice “ma sei scemo ?” con lo stesso tono di voce. La prima volta fu mille anni fa ancora single in circostanze ben diverse; eravamo impegnati nel più classico degli svaghi. Un po’ l’inesperienza, la concitazione ed il buio, ho sbagliato mira di qualche centimetro, senza accorgermene. Insisitevo invano nel tentativo senza capire la natura dell’errore, probabilmente devo aver aggrottato la fronte perchè in effetti percepivo che c’era qualcosa di anomalo. La mia compagna comunque non era assolutamente d’accordo a perfezionare quel tipo di intercorso. “Nel buio, è improvvisamente risuonato uno stentoreo “ma sei scemo ?”
Mi ero completamente dimenticato dell’episodio, ma la frase di Miriam ha funzionato come le focaccette di Proust ed il cluster neuronale è tornato a galla.
Pioverà a Basaluzzo ? Nevicherà in Val Susa. E se si, quanto ? Faremo i conti a fine episodio.
Questi dati sono falsi, creati appositamente dalle lobby dei produttori di pannelli solari e bibite ghiacciate per spingere i governi ad incentivarli. Ed i modelli non funzionano. Queste temperature erano previste tra una trentina di anni, ed invece sono accadute nel Gennaio 2024. Pertanto non bisogna credere ai modelli e questi dati sono palesemente inventati dai produttori di impianti di aria condizionata.
I gabbiani formano coppie monogame e durature. Fanno quello che la loro biologia comanda, e la loro intelligenza è difficile da determinare per noi umani. Provano sentimenti e sensazioni equiparabili alle nostre ? E’ probabile che il processo evolutivo del loro cervello si sia fermato ben prima di arrivare ad avere un barlume di coscienza. Sono vincenti nel sopravvivere e nel riprodursi, ma allora perchè formare coppie stabili ? L’accoppiamento con diversi individui mi pare sia molto più funzionale, e divertente, ai fini della procreazione. I geni si mischiano molto più in fretta, ma sto inventando e dovrei documentarmi, la cosa mi incuriosisce.
Cosa si perdono ? La capacità di meravigliarsi, di comprendere un tramonto o un prato pieno di fiori. L’amore per i figli, la raclette, un buon bicchiere di vino, l’introduzione di oggetti vibranti in orifizi sensibili (per gli amanti del genere). Ma questa è la visione dal punto di vista umano, soggettiva e completamente inapplicabile ai gabbiani. Si perdono però anche tutta quella serie di malattie anche mentali, dolori, tragedie, ansie, paure nelle quali noi umani eccelliamo. Questo forse è un vantaggio dal punto di vista dei gabbiani, perdono meno energie facendo guerre e parlandosi dietro e fare gruppi, selezioni, antagonismi, classificazioni tra individue, buoni e cattivi. Mangio, faccio sesso, mi riproduco e muoio e me ne sto sul camino facendomi una riga completa di cazzi miei alla faccia del covid e delle sue conseguenze, insieme alla mia partner. Compagna che per ragioni biologiche imperscrutabili se ne sta vicina a me senza lamentarsi, senza tradirmi. Fedele fino alla fine.
Tutto questo panegirico superficiale ed inutile solo per mostrare una foto di due gabbiani del cazzo sul tetto della casa vicina. Ne ho già mostrate a decine, forse centinaia. Ogni tanto devo far finta di dire qualcosa di profondo.
Una vita fa partecipavo attivamente ad almeno due forum di discussione di matrice meteorologica. Parlo degli anni a cavallo del millenio, tardi 1900 e primi degli anni 2000. Conoscevo molte persone che partecipavano e con le quali ho condiviso molte ore di discussione ma anche di divertimento.
Momenti di attesa spasmodica per la neve, notti in bianco a contare i millimetri di accumulo. L’arrivo della perturbazione atlantica, il Burian, vento freddo da nord, la ritornante da est e tanti altri. E poi il cazzeggio; ilarità profonda, complicità nel prendere per il culo chi aveva atteggiamenti troppo formali, o da saputello, o semplicemente antipatici. Avevamo anche creato un forum parallelo dove eravamo senza limiti e senza pudori. Siamo stati Troll infiltrandoci ripetutamente in un forum serio e riempiendolo di commenti assurdi. Ci siamo incontrati personalmente in diversi raduni. Sono nate delle amicizie che durano ancora oggi. Poi lentamente siamo stati presi da altre questioni, chi si è sposato ed ha cambiato vita, chi è scomparso e chi ha avuto tragedie familiari ed infine c’è anche chi è morto. Ci siamo dispersi ad eccezione di alcuni con i quali mi sento su Facebook, ma si parla di tutto e sono quei contatti un po’ artefatti, con l’interposizione di un social network.
Dunque grande sorpresa quando uno dei dispersi mi ha contattato via messenger ed oggi abbiamo fatto una lunga chiacchierata telefonica. Ha avuto un ictus un anno fa; e che cazzo, nella sfortuna alla fine ne è uscito bene.
Evito di scendere nei dettagli e nei singoli episodi che abbiamo rispolverato, sono tanti e noiosi da trascrivere. Parlando con lui mi sono tornati in mente circostanze ed eventi che avevo dimenticato, nomi ingialliti in qualche cluster neuronale.
La fotografia che ho messo mi mostra con gli effetti della nottata passata a guardare il lampione. Naso deformato per la pressione contro il vetro di una finestra ed occhi dilatati. Non un lampione qualunque, ma “IL lampione” che viene descritto in questo manuale, redatto a più mani intorno al 2002 e pubblicato sul forum.
“LAMPIONE strumento molto diffuso di analisi meteorologica che consente di individuare la precipitazione nevosa, si utilizza fissando per ore senza tregua il cono di luce che si allarga sotto di esso. Funziona solo durante le ore notturne. Ciascun meteorofilo ha il proprio lampione preferito con la propria postazione di osservazione strategica per seguire l’evento in condizioni ottimali di visibilità.“
Io scrivevo con lo pseudomino GDR , ossia giardiniere del Righi, e qui a fianco il mio avatar del forum. Il mio amico della odierna conversazione scriveva sotto nome di Albedo. Grazie di avermi contattato, a presto.