Dodici anni fa, stesso giorno, oggi nevicava a New York. Lo so perchè me lo ricorda Facebook. Adesso oltre che il “Real Feel” che credo sia la temperatura percepita in rapporto al vento, c’è anche il “Real Feel Shade” (è anche Trademark) che immagino sia la stessa roba ma all’ombra. Ossia se io sto all’ombra ho meno caldo che stare al sole. Geniale, innovativo ed assolutamente insapettato.
Anyway, sono andato a vedere nel mio ricco e ripetitivo archivio fotografico ed ecco un ricordo della giornata nevosa del 2012.
Comunque il record del caldo risale al 1938, e quando i trinariciuti del negazionismo climatico leggono queste cose si rivitalizzano. Sono contento per voi, un’ansia di meno, potete preoccuparvi appieno degli sviluppi della guerra in medio oriente, dimenticatevi del clima. Ah, se volete potete anche preoccuparvi della politica USA, oggi la CNN titola “Trump will return to the White House as one of the most powerful presidents in history” ma ci sono anche editoriali sul perchè i democratici hanno perso così brutalmente, cazzoni avariati. Chissà se Trumpet taglierà i soldi a Zelensky, la Russia conquisterà prima l’Ucraina, poi la Polonia, poi le nazioni sul Baltico. Эти советские члены (Sti cazzi sovietici)
Il musical su Michael Jackson è stato molto bello. Segnalo quella singolare costruzione sulla sinistra, notata mentre eravamo in coda un’ora prima dell’inizio dello spettacolo. E’ in stile mediterraneo, anzi direi proprio italianeggiante. Ospita uno spettacolo di cabaret, genere che pensavo non fosse più di moda. Non so come funziona; immagino ci sia un palco dove ragazze vestite come galline sgambettano leggiadre, tavolini dove vengono serviti Martini a $40 ciascuno, qualche pianista che suona musiche da ascensore. Non lo so, sto inventando, escludo di riuscire a portare Miriam, ci andrò da solo per poter essere agganciato da una Ford Escort del 1963 e finire la serata scaraventato per strada, ubriaco e senza portafoglio.
Per fortuna nelle lande basaluzzesi la temperatura è più autunnale, direi in media con tre gradi mattutini che forse lasciano spazio a qualche leggera brina, come deve essere.
Tra poche ore si saprà chi sarà il prossimo presidente degli USA. I canali televisivi ovviamente sono alla ricerca degli ascolti e l’evento diventa uno spettacolo pieno di colpi di scena, suspense, interviste incrociate, tabelle, grafici. E le proiezioni, che sono considerate come dato certo, non so come funzionano. Chi vuole può vivere la notte elettorale come un grande show mediatico e fare le ore piccole. Io non so, ho già sonno, intanto domattina non dubito che lo saprò appena sveglio.
Edit; ha vinto Trump. Ed ora la stura dei commenti. Ho delle ideee abbozzate su come sia possibile che un personaggio come Trump possa diventare presidente, per la seconda volta. Ma mi rendo conto che la realtà potrebbe essere molto più complicata di come posso vederla io, bovino transfrontaliero che gode della mancanza di eredi biologici, unico motivo per cui preoccuparsi del futuro, forse. Mi limito a dire che, sempre FORSE, i Dem dovrebbero fare un’esame di coscienza sulle loro beghe interne e su come hanno gestito la campagna presidenziale negli ultimi dodici mesi, smetterla di dare addosso a Trump e rimboccarsi le maniche in previsione del prossimo Mid Term che è tra soli due anni.
Webcam in streaming di casa. Due giorni fa ho coperto una finestra con un rettangolino nero. Questa finestra è abitata da poche settimane, è un appartamento appena finito di ristrutturare. Nessuno se ne sarebbe accorto ed avrebbe avuto qualcosa in contrario, nella finestra si vedono persone, non sono riconoscibili, ma mi sembrava di fare una cosa corretta. Si, la webcam inquadra decine di finestre, ma quella mi sembrava particolarmente esposta.
A distanza di 48 ore mi manda un messaggio l’amico di Bologna che gestisce le webcam su YouTube tra le quali anche la mia. Mi dice che qualcuno si lamenta.
Un anonimo visitatore delle webcam si è eretto a censore dei censori. Pensa che sia Google ad oscurare la finestra, usa un termine colloquiale che ha diversi significati dispregiativi (Google it) ed evidenzia come la privacy sia compito di chi la vuole, non di chi potrebbe invaderla.
Allora ho oscurato quasi tutte le finestre che si vedono, perchè io sono un gestore rigoroso e tengo molto alla privacy.
Ma tutto sommato ho infine determinato che all’interno delle finestre si vedono delle figure ma nessuno può essere riconosciuto. Ho aggiunto una figura che tutti possono riconoscere e che non oscura nessuna proprietà.
Ma il tutto è durato pochi minuti, ho tolto la censura ed amen. Vediamo se ci sono conseguenze.
Ad una più accurata verifica, in effetti potrei presentarmi con una fattura della fornitura di corrente elettrica, o di cable, o un estratto conto della banca da dove risulta il mio nome ed un indirizzo di New York. E forse, dico forse la persona che mi riceve al seggio potrebbe starsene e non chiedermi un documento. Se insistesse potrei dire che l’ho dimenticato e uscirei senza farmi più vedere. E se invece mi facesse votare e poi quando sto per uscire mi chiedesse ulteriori spiegazioni? La legge è chiara, votano solo i cittadini USA. Lo spergiuro è un reato federale. In alcuni stati per elezioni locali possono votare i residenti non cittadini americani, come io posso votare alle assemblee di condominio. Ma il presidente No, domani non voto.
Ho mascherato il volto di Miriam perchè se fosse riconoscibile e venisse a sapere che ho pubblicato una sua foto, sono morto.
Passando casualmente in quella zona, siamo andati a visitare questo piccolo museo. Questa foto mostra una stanza innoqua, ma ma ce n’è un’altra dalla quale siamo usciti entrambi con nausea e giramenti di testa. Ho fatto una foto ma non si capisce nulla.
In realtà lo scopo della giornata era andare a visitare il museo di Banksy, so chi è e cosa fa ma non so nulla della sua storia, che qui viene spiegata per sommi capi. Affascinanate, personaggio anche misterioso, molto bravo, tratta in modo molto efficace temi importanti. Ho l’impressione che forse, a tratti, sia un pochino paraculo, mia impressione personale non supportata da elementi a supporto.
Trentaquattresima strada e ottava avenue. In distanza l’immarcescibile Empire State Building. L’idea era tornare a piedi, ma dopo questa foto la quantità della gente per strada è cresciuta ed è diventata per me insostenibile, abbiamo preso un taxi.
La confezione che esalta il proprio pene contiene chewing gum con aromi artificiali. Sono fatti in Canada. Non so quale sia il ragionamento per il quale uno debba amare il proprio pene. Forse quando hai ven’anni e fondi buona parte della tua autostima su come si comporta, ma io non ricordo di aver mai provato particolari sentimenti di affetto nei suoi confronti pur avendolo trovato molto utile. Che poi anche le mie dita sono utili, e con il pene non riesco ancora a togliermi le caccole dal naso quando ho la sinusite o a grattarmi dietro la schiena. Un punto a favore delle dita.
Sotto la gomma da masticare, il modulo W-8BEN che devo trasmettere all’equivalente dell’ufficio delle entrate per dimostrare che non sono residente fiscale in USA.
Oggi la città è tranquilla, il traffico è scarso perchè a tre blocchi di qui passa la maratona. Poche ambulanze, pochi i pompieri, qualche elicottero che staziona sopra Midtown. Tanta gente sorridente per la strade, viavai tra il Parco ed i mezzi pubblici sulle avenues. Fa freddino senza esagerare. Il Parco che abbiamo visto sembra la Malfornita a luglio; giallo anzi grigio e secco, non solo per le foglie ma anche per l’erba che resiste in poche chiazze. L’ottobre 2024 è stato il più secco da 153 anni, ovvero da quando hanno iniziato a registrare i dati meteorologici a New York. Il sindaco ha lanciato il watch sulla siccità, seguono il warning e l’alert. Il sindaco in attesa di giudizio per svariati capi di imputazione, tra i quali sembra abbia preso soldi dal governo turco per la sua campagna elettorale, e che poi “In September 2021, the Turkish Official told ADAMS that it was his turn to repay the Turkish Official, by pressuring the New York City Fire Department (“FDNY”) to facilitate the opening of a new Turkish consular building—a 36-story skyscraper—without a fire inspection, in time for a high-profile visit by Turkey’s president. At the time, the building would have failed an FDNY inspection. Fonte https://www.justice.gov/usao-sdny/pr/new-york-city-mayor-eric-adams-charged-bribery-and-campaign-finance-offenses
Anche in questo caso, ci sono voci che sostengono che sia la magistratura a voler saldare il conto con Adams per conto terzi. Le prime udienze sono state ritardate ed inizieranno dopo le elezioni del nuovo presidente USA. Tutto questo suona così italiano.
Per tornare in tema di clima che cambia, discutendo sulle alluvioni nel sud est della Spagna su una pagina di meteorologia su Facebook, ho avuto un accenno di discussione con una tipa che sostiene che “…È possibile generare qualsiasi evento meteo. Vi sono i brevetti da decenni. Se vuole approfondire può ascoltare il colonnello Roberto Nuzzo in proposito.” C’è in effetti una singolare intervista su YouTube del colonnello, che poi è un brigadiere. Se io mi mettessi a sostenere che con i miei testicoli posso leggere nel pensiero delle persone, sono certo che con un po’ di abilità e di eloquio efficace, troverei gente che mi crederebbe sulla parola.
I fans della Kamala Harris dicono “oggi ricordatevi di mettere l’orologio indietro di un’ora, martedì ricordatevi di non metterlo indietro di 100 anni”. Amici e conoscenti hanno già votato; chi per posta, chi on line e chi è andato di persona ai seggi durante la pre-apertura delle scorse settimane. Domenica sera i seggi chiudono e riaprono il martedì delle elezioni. Potrei andare anch’io a votare, non chiedono documenti di identità, chiedono il nome ma apparentemente non controllano e dunque forse basta avere un indirizzo e si può esprimere il proprio voto. Questo sistema che si basa sulla fiducia tra Stato e cittadino è così meraviglioso e così obsoleto. Sono tentato, ho un seggio a due passi, ma temo di essere stanato e su queste cose le reazioni delle autorità sono imprevedibili; potrebbero comprendere la fucilazione immediata in base a qualche emendamento di cui nessuno si ricorda ma che viene applicato quando serve. Intanto in televisione è iniziato il conto alla rovescia e si parla di ben poco d’altro.
Si, bizzarre è il meno che penso si possa dire.
Ieri sera ristorante elegantino francesizzante. Nei ristoranti un po’ più grandi, il cameriere che ti serve al tavolo si presenta dicendo ” buonasera, sono Tina Pica e sarò il vostro cameriere questa stasera, come volete l’acqua, del rubinetto, liscia o gassata?” Il tizio che serviva il nostro tavolo indossava una parrucca rossa ed aveva la faccia dipinta di arancione scuro. Sono convinto fosse truccato ma qualche dubbio mi resta, aveva un volto che poteva essere un discendente di un Incas supravvissuto agli spagnoli. Inaspettatamente ed a tradimento si sono messi a suonare musica da simil-discoteca e molti avventori si sono messi a ballare tra i tavoli. I miei due amici invece erano impegnati a tracciare sulla mappa i movimenti dei propri figli sul cellulare. Si scambiavano informazioni sulle rispettive app. Io mi irrigidisco e mi sento fuori luogo quando vedo la gente ballare e fare salti. Non è una cosa di cui andare fiero, è una mia caratteristica built-in.
E sto diventando sordo. Il ristorante affollato a New York è rumoroso come il decollo di un A-380 ed ormai per me rappresenta orecchie che fischiano e totale isolamento. I vicini mi parlano ed io non sento le parole, cerco di intuire i loro discorsi e talvolta annuisco abbozzando un sorriso di stima e partecipazione a qualsiasi cosa mi stiano dicendo. Anche il cameriere che mi chiedeva se volevo vino bianco o rosso e gli ho risposto “yes” ottenendo il suo sguardo di neutra commiserazione. Miriam da qualche anno mi contesta la scarsa partecipazione alle serate con amici. Per forza, non sento un cazzo di quello che dicono, cosa partecipo a fare?
Domenica è anche il giorno della lavanderia. Ho mai esposto una foto della lavanderia nel piano interrato? Probabilmente si ma non me lo ricordo. Quaranta minuti di lavaggio seguiti da quaranta minuti di asciugatura. Tessera a punti, detersivo, ammorbidente e fazzolettini profumati per l’asciugatrice.
La foto come sempre era meno che mediocre, colori scarni. Allora l’ho ritoccata aumentando la saturazione. Però dal vivo era proprio così. E’ l’aria umidiccia e caldiccia in arrivo dai tropici che forma uno strato di nuvole quasi del tutto trasparenti, il risultato è questo.
Fortunati coloro che mentre scattavo questa foto erano su una delle varie torri, avranno inondato i social networks di foto simili. Io mi sono limitato ad “Instagram” e “Gruppo Anal Per Tutti”.
La vecchia e cara Mobotix fa quello che può. Si nota una eruzione dalla coppia di serbatoi in lontananza.
Un bel promontorio di alta pressione sulla costa est. Noi abbiamo l’Africa, loro hanno il Golfo del Messico ed i Caraibi che si protendono verso nord assicurando temperature quasi estive fino a sfiorare il Canada.
Dall’altra parte del continente invece arriva la neve sui monti e sembrerebbe quasi sulla costa, mentre quella striscia centrale che dal Texas sale verso nord est fino ai Grandi Laghi promette temporali, possibilmente accompagnati da qualche tornado. In questa carta che non guardo mai si apprezza chiaramente anche lo stau – fohn cubano e Domenicano.
Sta diventando frequente e fastidioso il mio vezzo di prendermi qualche virus appena metto i piedi a New York. Due volte il COVID ed ora, per la seconda volta dal 2009, un bel virus intestinale che mi ha costretto ad un viavai presso l’inevitabile destinazione, oltre ad aver dormito poco con una probabile febbriciattola che continua ad intermittenza da ventiquattro ore. Ho saltato due pasti, il che non mi fa male.
Il tempo a New York di questi giorni è il meglio che si può chiedere. Freschino, aria secca e pulita dal Canada. Tra qualche giorno si passa da 10 gradi a 25 ed arriva il respiro afoso del sud. In poche ore si passa dal riscaldamento all’aria condizionata. Non sia mai detto che si debba patire il caldo o il freddo, la temperatura dev’essere perfetta, sempre, a qualunque costo.
Proseguono i lavori delle facciate, ma sul lato verso est, mentre da noi sono finiti. Le finestre testimoniano la rimozione dei mattoni danneggiati. E meno male che aspiravano la polvere con un aspira-polvere. O forse era un frullatore ed ho capito male. La polvere è esterna ma anche interna, le finestre sono vecchie e le guarnizioni usurate, ma poi è proprio il tipo di finestra che fa cagare. E’ sinonimo, secondo me, di una tradizione che rispecchia anche il costo irrisorio della corrente elettrica e del riscaldamento dei tempi andati. Con la differenza che oggi il costo di entrambi è salito alle stelle.
Vanno avanti i lavori del nuovo ospedale. Ci sono dei rumori che vedono il progetto iniziale modificato. Pare che mettano anche un pronto soccorso, che non era stato considerato inizialmente. L’ospedale poco lontano in effetti ha un pronto soccorso, ma le ambulanze si devono fermare in doppia fila e bloccano completamente il traffico. L’ospedale esistente è su una “street” con tre corsie, due di parcheggi ed una per le auto con una striscia politica eco-sostenibile per le biciclette. Questa nuova costruzione è su una “avenue”; le corsie originali erano sei, due sono di parcheggi, meno una che ora è dei ciclisti, ne restano sempre tre per il traffico. Di cui almeno una è sempre occupata da camion e furgoni che caricano e scaricano merce, poi c’è quella dell’autobus, ne resta una. Insomma, siamo daccapo.
Transitando frequentemente dal soggiorno al bagno, ho fatto caso a questo dettaglio architettonico ed ho deciso di immortalarlo. La foto si presta ad una serie potenzialmente infinita di banali elaborazioni fatte con il solito programma di fotoritocco.
Rincoglionito per il jet-lag. Devo considerare il fatto che il mio rincoglionimento da fuso orario non migliora con lo scorrere del tempo. Anzi. Ho sonno, fame e nausea a turno ed a casaccio.
Qui ci sono 9 gradi e sole splendente, mi dedico ad un esercizio di biologia applicata alla totale incompetenza.
Nella sequenza di foto animate si vede inizialmente il danno che la cisterna per la fornitura d’acqua ha cagionato al tappeto erboso calpestato dalle ruote. Con il trascorrere dei mesi l’erba ha iniziato a ricrescere. Almeno quella che avevo seminato, di qualità uniforme e verde più scura del misto prato circostante tout venant vacaghèr. Nei mesi successivi, grazie alla presenza di molte piogge primaverili, il prato è diventato uniforme perchè cresceva di tutto e di più. Infine, siamo in questi giorni, l’erba più estiva ha cominciato a recedere per l’arrivo dei mesi invernali, ed allora l’erba selezionata che avevo seminato, probabilmente derivata da qualche manipolazione genetica fatta in Cina, è riemersa prepotentemente ed ora si vede nuovamente una macchia di erba più scura.
Ovviamente mi sono inventato tutto, stasera c’è Donald Trump che tiene un comizio al Madison Square Garden. Volevo andare a vedere le Blue Belle Tette Di Fuori ma dovrò rinviare.