Fase due della ripresa vegetativa.

No, non è assolutamente vero, sto inventando di sana pianta. Non riesco a trovare un cazzo di libro che spieghi i fondamentali degli alberi. Da una parte si trovano i fanatici che ti raccontano che devi parlare agli alberi e questi ti rispondono. Gli alberi hanno una forma di intelligenza e riescono a comunicare tra loro. Abbracciarli, accarezzarli e se trovi un buco nella corteccia, prova a far sesso con loro per sentirti parte della natura.

A fondo scala ma dall’altra parte ci sono i manuali dove ti spiegano che i fotoni solari eccitano gli atomi del carbonio che tendono a separarsi dagli atomi dell’ossigeno libero mischiandosi con molecole di anidride carbonica che forma la cellulosa e dunque il legno. No, non ho capito un cazzo e mi interessa relativamente. Io vorrei sapere quanta acqua devo dare all’impianto radicale di un tiglio alto quattro metri che ho tolto con la zolla dal vivaio e trapiantato con vista sulla Pozzanghera. Devo dare fertilizzanti? Ferro ? Letame ? un misto ? e come mischio la terra argillosa locale con terriccio sabbioso e ricco di parte organica ? Come mi devo comportare se un tiglio di nuovo impianto sviluppa belle voglie verdi scure di buona dimensione ed un altro ha foglie più piccole e leggermente slavate ? Devo dare più acqua ? Mancano sostanze nutrienti ? Perchè ci sono così tante differenze di crescita tra alberi apparentemente identici e tra loro vicini ? Un Carpino al quale è seccata la punta ed una buona sezione della parta alta della pianta ha gettato rami lunghissimi nella parte bassa del fusto che quasi toccano il suolo; devo rintuzzarli per favorire la crescita di una nuova punta oppure me lo tengo così anche se sembra un cespuglio ?

Mentre cerco invano risposte, i tigli hanno messo su la fioritura. Non tutti insieme; alla spicciolata hanno iniziato i “Cordata” alcuni di più ed alcuni di meno. Adesso hanno iniziato i “Tomentosa”. Sono arrivate le api in massa, più qualche farfalla, qualche altro insetto più piccolo e qualche calabrone.

Le querce invece hanno iniziato a mettere fuori i rami nuovi. Si distinguono perchè le foglioline appena spuntate sono rosse, poi schiariscono ed infine diventano verdi. Anche gli aceri fanno un lavoro simile, ma si vede molto meglio nelle querce.

Oggi tempo tiepido, umido e sabbioso. Sono cadute due gocce giallognole, una specie di maccaia piemontese.

Ore 10. Devo tirare avanti almeno fino alle 11 di sera. Ho sonno e sono stanco ma se vado a dormire adesso, mi sveglio alle 3 del mattino. Oppure vado a dormire tra mezz’ora e mi prendo una pillola di sonnifero il cui effetto dura fino alle 5 e poi albeggia e posso alzarmi e fare il giro di ispezione mattutina.

Ho il trattorino tagliaerba in riparazione. Ho spiegato i sintomi ma la diagnosi che è stata fatta dal meccanico fino a ieri era per nulla convincente. Qualche tempo fa mi avevano già restituito la piccola tosaerba a motore senza capire un cazzo del problema che aveva. Per metterla in moto devo sempre picchiare il carburatore con una grossa chiave per far smuovere il galleggiante che si incastra dentro la vaschetta e non fa passare la benzina. Qualche colpetto ed il motore si accende. Il trattorino invece ha un problema elettrico che si verifica a motore caldo, tipo una dispersione di corrente dovuta ad un contatto che manda la batteria in corto circuito. Temo ci vorranno giorni perchè “ho provato diverse volte a metterlo in moto e parte sempre“. Allora vuol dire è il mio culo ferroso che interferisce magneticamente con l’alternatore. Oppure il mio cazzo che mentre guido, scivola sotto il sedile e fa contatto con la batteria che si scarica. E sufficiente dunque isolare il mio culo con mutande di piombo e legarmi il cazzo alla cintura, problema risolto.

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Intanto dall’altra sponda.

Ricevo decine di email al giorno da personaggi famosi ed uomini politici americani che mi esortano, implorano di versare qualche soldo a favore della campagna elettorale Biden – Harris 2024.

Ed ecco, inattesa ed a tradimento, una banale e superficiale analisi da bar.

I repubblicani sono tutti, sostenitori e politici, con le labbra incollate alle chiappe di Trump. Trump tiene per le palle il partito repubblicano perchè sa che i suoi sostenitori sono massa critica per vincere le elezioni. I moderati sono scomparsi, gli altri candidati sono stati fatti a brandelli da Trump. Adesso in più è un eroe condannato ingiustamente in una città in mano ai democratici. I media repubblicani sono scatenati nel martirizzare il burino e condannare il sistema giudiziario.

I democratici sono in stato confusionale. I media democratici non sanno più a che santo votarsi, i loro argomenti sono quelli che si usano quando il programma è scritto in bodoni condensed 4 ed è illeggibile. Trump è brutto, cattivo, pericoloso. Si, ma voi siete arrivati a chiedere di “votare Biden per evitare il Trumpageddon”. Forse vi sgancerò qualche dollaro, non per sostenere il vostro candidato, ma per contrastare l’altro. Che robaccia di stampo italiano.

In un simile messaggio precedente, era stato fornito l’interno che aveva fatto casino alle tre del mattino, tipo “11b avete rotto il cazzo”.

Questo è molto politichese. Non si sa chi è stato e che cosa ha fatto esattamente, ma comunque vale la pena ricordare a tutti che, in generale, non si deve fare casino perchè il rumore si trasmette attraverso i muri. La gamma di attività rumorose contemplate è ampia e sembra quella degli spogliatoi di uno stadio, più quei cazzo di bambini. Potrei rispondere alla mail scrivendo che avete dimenticato “loud poorly buffered farting and highly pitched orgasms”.

In una gara intercontinentale di biglie, ho vinto il premio nella sezione “giacca più stantia e fuori moda”. In questa immagine stavo raccontando ai giudici la storia strappalacrime ed avvilente del mio primo rapporto sessuale cercando di farli commuovere per avere anche la nomination per “espressione più avvilita”. Non l’ho avuta.

Nella competizione canora invece non sono neppure arrivato ai quarti di finale. In questa immagine stavo interpretando “Anima e core” ma l’accento napoletano non mi viene bene e poi sono stonato e non ricordavo le parole. Ho inventato ma dopo aver ripetuto per l’ennesima volta la frase “le raggrinzite balle mi si allungano fino alle Sebago quando penso a te, e gne gne gne” hanno spento la base musicale e mi hanno invitato a scendere dal palco. Non è bastata l’espressione da sonno, concentrata e sofferente come mi avevano suggerito di fare per impietosire i giudici.

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Due note serali.

Prima. Il tecnico della Telecom mi telefona per la segnalazione che avevo fatto. Fa dei test, mi fa spegnere e riaccendere il router, dopo un minuto mi dice “la sua linea fa cagare”. Poi arriva di persona, intercetta il palo dove c’è una scatoletta. Ribadisce che “la sua linea fa davvero cagare”, esegue una riparazione su una scatoletta davvero antica, gli si spezza una vite, impreca, esegue quello che a me sembra un tappullo, ma a quel punto pare che il segnale sia buono. O almeno migliore. Fino alla prossima pioggia.

Seconda. Come far perdere ad una cugina una importante cliente coreana dicendole “mostrale questa frase in coreano, è di buon auspicio”. Però la cugina ha mangiato la foglia e non le ha mostrato la frase di buon auspicio sul cellulare, non avrà neppure provato a tradurla copiandola dal mio messaggio Whatsapp, mi conosce.

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Altri 15 mm. di fieno in cascina.

Si vede bene il temporalone che ha preso l’intero entroterra ligure ed il basso Piemonte. Qui nel basaluzzese per fortuna non ha grandinato ed anche il vento è stato contenuto. Pare che in valle Scrivia e Stura al contrario sia venuta una grandinata di notevole intensità e persistenza.

Intanto ho messo on line la nuova webcam che inquadra il cortile di fronte a casa.

La Mobotix consente una ampia gamma di diverse lenti che l’utente può cambiare senza nessun tipo di difficoltà. Questa HIK può essere ordinata con due lenti tra qui scegliere, montate in fabbrica e non modificabili. Amazon però ne vende solo un tipo, se la ordini in un negozio con la lente che non è di default, la paghi il doppio e bisogna aspettare tre mesi per averla.

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In arrivo la quinta cinese.

Alle mezzanotte e cinque minuti del primo gennaio millenovecentosettanta si è accesa ed ha trasmesso la sua prima foto. Poi ho scaricato il firmware aggiornato, ho copiato la configurazione della webcam del palo, ed allora la foto è diventata coerente con il nuovo millenio.

Il puntamento potrebbe subire qualche variazione. Sembra anche regolata bene come colore, luce e sticazzi. Le scritte in alto a sinistra sono un po’ ballerine. Proverò un colore diverso.

Un attimo di commozione per la Mobotix che ha servito con onore per diversi anni, un grazie sentito ai tedeschi che avevano inventato un prodotto davvero innovativo, credo ne abbiano vendute una marea. Poi si sono venduti l’azienda ai cinesi. I cinesi hanno affossato la Mobotix riducendo drasticamente prestazioni e durata, hanno mantenuto solo il prezzo alto.

Ed infatti mi sono dovuto rivolgere ai cinesi già per quattro volte, questa è la quinta. La webcam costa esattamente l’80% in meno della Mobotix ed ha prestazioni superiori. Rimpiango il firmware della Mobotix, era geniale. La HIKvision richiede la presenza di software sui server per gestire il traffico, ma una volta capito il meccanismo non è troppo difficile.

Non so se tra Mobotix e cinesi sia davvero avvenuto quello che blatero, ma ho degli elementi oggettivi a supporto della mia teoria.

Le immagini non sono ancora pubbliche, aspetterò un paio di giorni che tutto funzioni e poi ci saranno le pagine aggiornate.

Per la serie argomenti vari, quattro immagini di scarso rilievo.

La prima è la Sequoia, forse qui si vede meglio che in altre foto. Laddove il tronco cambia colore da marrone a qualcos’altro, è la crescita di questa primavera, e continua a crescere. La crescita del 2024 ha già superato quella dei quattro anni precedenti messi insieme.

La seconda è un fiore color vinaccia della ninfea.

La terza è un pennuto di cui ignoro la marca, chiederò al Consulente Biologico. UPDATE; è una Tortora Africana.

La quarta, infine, è il solito temporale orografico che si forma tra il lago del Brugneto e la provincia di Piacenza e Parma. A seconda delle condizioni generali, diventa più o meno grosso e dura più o meno ore. Quest’ultima affermazione si presta bene per un parallelismo con il belino; ma in generale qualsiasi cosa, qualsiasi circostanza può influenzare dimensioni e durata di qualsiasi altra cosa.

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Undici gradi

Non sono tanti per la mattina del 1 giugno. Lungi dal voler lamentarmi, in realtà per me questi quattro mesi inclusivi della primavera sono stati i più belli che ho visto almeno dal 2006.

E così dicendo, mi sono gufato una estate orrenda, secca e rovente, grazie alla merda africana che mi aspetto ritorni in grande stile, prima o poi.

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A proposito di gabbiani.

Questo è stato colto dalla webcam proprio mentre stava per atterrare sulla tettoia della webcam. La prossima settimana mi arrivano le mine anticarro da collocare in modo che il pennuto perda la pessima abitudine di posarsi dove non dovrebbe.

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Colpiti ma non affondati.

Questa notte c’è stato un acquazzone da 8 mm. Questa mattina un bel sole e fresco. Il primo tiglio con i fiori sbocciati e le api arrivate prima di me.

Verso le 12, le notizie che arrivavano dalle parti di Valenza parlavano di “grandine grande così”, la dimensione simulata con la mano era quella di una milanese in carpione.

Si è annunciato con un vento freddo a raffiche, qualche timore me lo infondeva. Sono caduti circa 6 mm di pioggia, poca grandine di un centimetro di diametro o poco più, qualche raffica di vento un po’ più sostenuta. E’ andata benissimo.

Ovviamente la Telecom ha interrotto il servizio di trasmissione dati mentre il telefono gracchiava e friggeva. Le loro centraline della zona sono tenute insieme con il nastro adesivo, me lo aveva confessato un loro tecnico qualche anno fa quando gli toglievo brevemente la testa dal secchio pieno di acqua per farlo respirare. Ho comunque fatto la segnalazione laddove una gentile signorina mi ha confermato che il guasto è sulla mia linea, è una dispersione a terra, i tecnici interverranno entro lunedì sera, perché di mezzo c’è il fine settimana e dunque non si lavora. Nel frattempo lo scatolotto allagato dovrebbe essersi asciugato, oppure viene una nuova bulaccata di pioggia e sono daccapo. O D’accapo più esotico.

Sul fronte informatico registro l’essere riuscito a parlare con la nuova webcam. Con una limitazione strana che non mi spiego, ricorrerò al servizio clienti della HIK Vision anche se sospetto di ricevere risposte svianti, del tipo cazzo vuoi, è solo colpa tua.

Questa foto è finita per errore al posto dell’immagine della Pozzanghera dal Palo, e c’è rimasta per un’ora prima di capire cosa avevo combinato. E’ storta perché la webcam era rovesciata dopo l’ennesimo reset. Bene ma ci sono ancora ampi margini di miglioramento.

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Difficoltà tecniche.

A Basaluzzo ho una webcam pronta a rimpiazzare quella che si è recentemente fulminata. Non sono riuscito a parlarci. Ho appena concluso una sessione serale di configurazione fallita, sono deluso e perplesso, non so quale sia il problema.

La confezione era aperta. In teoria se apro la scatola è per configurarla, non per controllare che dentro la scatola ci sia una webcam e non una mattonella. Se la configuro mi segno sulla scatola l’indirizzo, user e password che devo assegnare alla webcam in fase di attivazione. Non c’era nulla di tutto questo. Ho aperto la scatola chissà perché, mistero neuronale. Comunque ho collegato la webcam al router, ma non la vedevo in rete. Allora ho provato a resettarla, e di conseguenza ho provato a ripetere la procedura di attivazione. Nulla. Ho cambiato il POE, ho cambiato lo splitter, ho mangiato uno yogurt, ma non è servito a nulla.

Andando per esclusione, potrebbe essere un problema di webcam, o di router, o di POE o di Splitter, o di LAN del mio laptop. In breve, potrebbe essere tutto perché di sera io sono confuso e la procedura completa di attivazione comporta anche delle operazioni sul computer che potrei avere sbagliato. Le ho fatte decine di volte, ma ogni volta devo andare a pescare nozioni in rete perché non mi ricordo un picocazzo di come si fa. Forse adesso tutta Basaluzzo è senza internet, e benché avrei voglia di un secondo yogurt, mi trattengo perché mi fa venire acidità di stomaco.

Che fare adesso; porterò la webcam in ufficio, dove c’è luce, ampio spazio per muoversi senza spigoli minacciosi. Ripeterò tutto, anche il reset che avrebbe bisogno di tre mani e di molta pazienza. Se non dovesse funzionare, il problema sarà della webcam, o dei miei circuiti neuronali il cui messaggio è “pensa piuttosto a giocare a bocce”.

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Due numeri.

Un attimo di autocertificazione, grazie.

Nel primo grafico si nota un picco di visite il 27 agosto 2023, giorno in cui piovve a dirotto con temporali e chi più ne ha, più ne metta.

Il secondo grafico invece mostra delle pagine più visitate. Dopo la home page viene il blog, ossia le mie stronzate. E poi nell’ordine le webcam di Basaluzzo Tetto, la defunta del giardino ed il Palo della Pozzanghera. Seguono quella di Brignole, quella del Lido ed infine quella di Grange. Sono felicemente sorpreso per la webcam di Grange. Avevo suggerito sulla pagina facebook degli appassionati di mettere una o più webcam a Grange. Uno del luogo mi aveva brutalizzato. Però penso che si sia sparsa la voce tra i residenti che c’è una webcam visibile pubblicamente, oppure è un BOT, o più BOTs (plurale di BOT).

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