Dear Stefano…

Ogni tanto una Mobotix si sveglia mostrando queste cose nell’immagine. E’ una sua iniziativa visto che per mostrare questi dati di controllo bisogna modificare un parametro che io nemmeno mi ricordo qual’è. Allora devo vedere tutti i parametri uno ad uno nel vasto menù gestionale della webcam per cercare di individuare quello che per volere di qualche entità aliena si è settato ad minchiam. Penso di aver usato le stesse identiche parole quando la medesima cosa è accaduta in precedenza.

Dear Stefano è l’inizio della mail che mi è arrivata dal Director del cimitero di Sleepy Hollow al quale avevo scritto per sapere se c’è posto per me e Miriam. Mi ha risposto di si, possiamo accogliervi, mi ha detto grosso modo quanto costa e mi ha allegato due file dove viene spiegato per filo e per segno cosa bisogna fare dal punto di vista burocratico ed anche pratico.

Ad una prima lettura sommaria delle istruzioni, sembrerebbe una pratica semplice, codificata per facilitare le cose, applicabile da chiunque, indipendentemente da dove vive sul pianeta, vuole fare li l’ultima fermata. Per fare un esempio, è molto più complicato iscriversi in via temporanea alla ASL a Genova.

I “Service” sono i progetti finanziati da queste associazioni che uniscono beneficienza e socialità tra gli appartenenti. Negli ultimi mesi le riunioni sono avvenute perlopiù on line con uno di quei sistemi tipo Zoom dove se parlano più di due persone contemporaneamente, non si sente più un cazzo. Io appena sono iniziate ne ho fatte un paio, poi sono scomparso perchè le trovo rudimentali e mi sale il nervosismo se penso a quei cazzoni che anni fa invece di mettere il pene nel calorifero avrebbero dovuto programmare un sistema di distribuzione del servizio dati moderno ed efficiente in tutto il paese.

Miriam ha avuta una riunione on line qualche giorno fa, si è messa sul divanetto con gli auricolari in questa assemblea mista, ossia alcune socie erano a casa loro on line e le altre erano a casa di una socia. Vedo Miriam concentrata nel silenzio del salottino che fissa il suo tablet, ogni tanto grida qualcosa tipo “si, sono d’accordo” perchè gli altri possano sentire. Poi ripiomba nel silenzio.

Queste riunioni sono generalmente di sera. Il divanetto dove si siede Miriam è in mezzo alla stanza e dunque se io sgattaiolo dietro e spunto dallo schienale, vengo inquadrato dalla webcam del tablet e vado in mondovisione.

Se io durante le riunioni sono in zona, Miriam è sempre un po’ in apprensione perchè teme che io faccia cose poco ortodosse. Come ad esempio spuntare da dietro il divano con messaggi sublimari. Alla vista del mio messaggio le altre socie on line hanno iniziato a ridere, mentre quelle dal vivo non hanno capito l’origine della ilarità perchè evevano piazzato il tablet su un tavolino lontano e non vedevano bene. “Ma perchè ridete ?” hanno domandato.

Anche Miriam l’ha presa in ridere. Fino a quando l’argomento trattato in assemblea è diventato un service in memoria della madre deceduta di una socia la settimana precedente. Io però non lo sapevo perchè non ascoltavo la conversazione; se lo avessi saputo forse non sarei transitato dietro il divano con il sedere di fuori. Miriam quando se n’è accorta ha spostato immediatamente l’inquadratura ma la mia chiappa biancastra s’è vista, anche se per poco meno di un secondo.

Miriam era furibonda, io ho evitato accuratamente di starle vicino per tutto il resto della serata perchè al contrario mi veniva da ridacchiare al pensiero del “momento grave e solenne” turbato dalla improvvisa apparizione della mia chiappa on line. Miriam ha ragione a temere la mia presenza in zona durante le sue runioni.

This entry was posted in All possible crap. Bookmark the permalink.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *