Il livello lentamente scende ed il pozzo che apporta circa 1.200 litri di acqua al giorno evidentemente non basta a compensare quella che svanisce. Un po’ di evaporazione, ma proprio poca con temperature vicine allo zero. Un poco di assorbimento delle radici di alberi e piante, ma in questo periodo dovrebbe essere ridotto al minimo. Ci dev’essere qualcos’altro, ad esempio una infiltrazione che si insinua in una piccola fessura nell’argilla e disperde acqua nel terreno.
La cosa probabilmente va avanti da diversi mesi, ma solo adesso me ne rendo conto, spero di sbagliarmi ma temo di avere pochi margini di errore.
Se il livello dell’acqua continuasse a scendere confermando che c’è una perdita, la vita delle carpe sarebbe in pericolo, perchè non potrei continuare a riempire la Pozzanghera e dunque il suo destino sarebbe quello di svuotarsi ed avere acqua solo a seguito di piogge copiose e costanti e per periodi di tempo limitati ai mesi invernali. Insomma, una vera “pozzanghera” senza ambizioni di assurgere al rango di laghetto o palude o acquitrino.
Sarei ovviamente disposto a fare intervenire qualche appassionato di carpe che se le portasse via, non credo sia impossibile, ci sono molti allevamenti ed anche una associazione che li raggruppa, ma ovviamente per saperlo dovrei chiamarli e sentire se per loro si può fare.
Poi dovrei pensare se voglio ovviare al problema perdita; sicuramente la Pozzanghera andrebbe svuotata, il che non sarebbe un problema. Poi bisognerebbe raschiare il fondo e portar via fango e detriti di origine vegetale. Arrivare ad argilla asciutta, magari togliere un palmo di fondo per avere di nuovo una superficie liscia. Poi a naso direi che ci sono due soluzioni; un telo in PVC o altro materiale plastico che andrebbe a ricoprire il fondo e le pareti della Pozzanghera fino alla superficie del prato, oppure stendere uno strato di cemento speciale, quello che viene usato per impermeabilizzare, anche in questo caso fino al livello dell’erba.
Per il momento mi riservo di valutare il risultato estetico che potrebbe anche essere orrendo e solo in parte mitigabile con pietre. L’operazione sarebbe molto costosa, con qualche difficoltà logistica abbastanza impegnativa, per poi avere una semipiscina artificiale. Non che l’attuale Pozzanghera sia “naturale” ma così diventerebbe una edificazione da farsi approvare dal Comune, a meno di voler fare qualche tappullo poco invasivo la cui natura però in questo momento mi sfugge come un gas raro. Probabilmente toglierei quel coso che chiamo molo, sarebbe una Pozzanghera 2.0 ma non so proprio chi me la faccia fare.
Ho riempito gli alimentatori dei semi per le cinciallegre, erano vuoti da un paio di settimane. I pennuti sono tornati dopo pochi minuti, evidentemente sanno aspettare e se ne stanno nei paraggi.