Da convinto vaccinato, pur senza avendone le prove provate, sono sicuro come il sole che il processo di autorizzazione dei vaccini abbia bruciato le tappe e gli effetti collaterali gravi unitamente ai decessi causati proprio dai vaccini siano molti, ma molti di più di quanto viene comunicato. D’altra parte sono anche convinto che il vaccino sia ad oggi l’unica strada di emergenza da seguire per salvare l’economia mondiale. I singoli individui vengono dopo e se ci sono migliaia di reazioni gravi e molti decessi, è il prezzo che le nazioni devono pagare. Non mi scandalizzo, è così da sempre ed è successo chissà quante volte. Ho fatto tre dosi, sono vivo e consapevole che i rischi che ho corso e sto correndo in conseguenza delle iniezioni sono ben maggiori rispetto a quelli dichiarati.
Le mie considerazioni, potenzialmente sbagliate al 100% in quanto frutto di assunzioni non confermate da fatti certi, sono comunque adottate in via ufficiale nel mio nucleo famigliare. E’ noto alle parti che in casa abbiamo un ingrediente di ansia e precoccupazione a fondo scala. Incidentalmente conosciamo dei medici, alcuni di questi sono proprio del settore virus, batteri ed altri organismi microscopici che rompono i coglioni. Miriam vorrebbe averli in casa ( i dottori), in un armadio con vetro come il pulsante di “emergenza incendio”. Le parte il panico, frantuma il vetro ed estrae lo specialista che sistema la situazione.
Mi ha costretto a mandare una mail ad uno di questi medici che contiene una sorta di superscazzora brematurata nella quale chiedo se dobbiamo tenere in casa dei farmaci qualora ci venisse il citato virus. Perchè tra le tante leggende che corrono ce ne sono in merito a insospettabili farmaci di uso comune che avrebbero effetti taumaturgici sorprendenti se assunti per controllare i sintomi del COVID.
La risposta dell’esimio alla mia e-mail non si è fatta attendere. E’ sempre confortante quando un medico che da 24 mesi è in prima linea in una impari battaglia contro un virus sfuggito da un laboratorio cinese, trova il tempo di rispondere ad un comune cliente al quale non ha neppure tolto, chessò, le tonsille, che ha incontrato solo una volta per sentirsi fare domande assurde e che gli scrive ponendo domande sostanzialmente cretine.
Non nascondo che la risposta mi ha inizialmente spiazzato, tuttavia ripensando all’incontro ero stato io a dare la stura all’ironia chiamando mia moglie “Geremia Lettiga” (personaggio di un fumetto strepitoso di una trentina di anni fa) e scherzando sui timori assoluti di Miriam. Evidentemente ha ritenuto di dover comunicare con me nella stessa moneta.
Mi sono sentito in dovere di rispondere ringraziando per la sua esaustiva risposta.
Chiudo la parentesi COVID e torno immediatamente a focalizzare le mie attenzioni sulla Pozzanghera, o simili scempiaggini.
Basaluzzo; oggi è il 0 .
Il sole dura
in meno rispetto a ieri.
Dall’ultimo solstizio, il sole dura in meno.
Rispetto al prossimo solstizio, il sole dura in più.
Disagio
Questo è ciò che capita non avendo aggiornato il database sulla apposita tabella. Devo farlo, lo farò nei prossimi giorni. Ci vuole un’ora o giù di li ma sono pigro, stanco e demotivato. Il termine “disagio” così, a freddo, mi rappresenta. Fanculo.