Male ma non malissimo.

Rientrati a Basaluzzo, inizialmente 30° e secco, adesso 25°, ancora più secco. Non piove da settimane, forse mesi, qualche goccia a Luglio ma vado a memoria, poca roba. Il caldo è arrivato a metà Luglio e forse sta mollando la presa solo in questi ultimi giorni. L’erba è secca ad eccezione di qualche metro quadrato di verde salvatosi per particolari condizioni di ombra e innaffiamento. L’innaffiamento automatico ha funzionato ma con certe temperature o si innaffia tutti i giorni abbondantemente oppure il giallume è inevitabile.

Un ciliegio selvatico che ha perso buona parte delle foglie, ma è una pratica abbastanza consueta in questa fase dell’estate. Dietro, il faggio defogliato, spero si riprenda la prossima primavera.

Anche tra gli alberi ci sono delle perdite. Direi 4 piante che non so se si riprenderanno, le avevo messe a dimora già grandicelle, sono state innaffiate ma evidentemente non abbastanza. Tre querce messe recentemente e dimora, un faggio. I 15 carpini messi a dimora 3 anni fa hanno sofferto quasi tutti anche se in misura diversa, prognosi riservata. In prognosi riservata anche la Metasequoia, gialla al 95% ma la punta è bella verde, dunque magari si riprende. Molte foglie gialli per tigli e pruni, ma mi preoccupano meno. Inoltre ci sono danni e seccature più o meno estese su un acero platanoide, anzi 2. E’ una osservazione veloce, ho sicuramente dimenticato qualcosa, ma il conteggio delle perdite a fine agosto è una tradizione come la sagra della birra a Pasturana.

Ogni estate è più calda della precedente, quasi costantemente da un paio di decenni. Non ci sono due estati eguali, ma quando si tirano i conti si scopre che ha piovuto tendenzialmente meno e le massime sono state leggermente più alte. Boh, non so dove si andrà a finire; vorrei avere la sicurezza di chi nega la possibilità che ci sia in atto un progressivo cambio del clima di origine antropica e vive tranquillo. A me vedere come nel corso degli anni le estati sono diventate sempre più insopportabili mette una certa angoscia.

Io mi lamento ma gli alberi autoctoni e quelli messi a dimora che hanno radicato bene non se la stanno passando troppo male. Insomma c’è la selezione naturale che favorisce alcune specie a discapito di altre.

La metasequoia è ben più di metà-secca. Resiste qualche ciuffo di foglie e soprattutto la punta. Speriamo bene.

Il pozzo da sempre acqua, circa 1.400 litri al giorno che non è male, il livello della pozzanghera dopo il rabbocco di inizio agosto si è nuovamente abbassato ma per il momento sono tranquillo. Perse circa 2 ore e 20 minuti di sole, la mattina inizia a fare più fresco, per il momento niente rugiada perchè l’aria è davvero secca.

Questa mattina due caprioli, senza scadere nel patetico potrei azzardare un grado di parentela tra i due, potevano essere la mamma ed il piccolo. Hanno girato un po’ ovunque, si sono abbeverati, ogni tanto il piccolo accennava a dei salti come se avesse un improvviso prurito intimo o come se volesse giocare. Potrebbero diventare stanziali, visto che di acqua e di erba verde in giro ce n’è davvero poca.

Buoni stufati al forno con mirtilli e chiodi di garofano, accompagnati da polenta ed un buon rosso corposo.

Questa mattina in una località non lontana ero fermo ad un semaforo e mi è caduto l’occhio su un grosso cartello che capeggiava all”interno della vetrina di un negozio. Qualcosa del tipo “rispetti le regole e non serve, no alla mascherina ed al green pass”.

Pochi neuroni che rimbalzano spauriti nel buio e nel vuoto. L’esercente è sicuro di essere più intelligente di me – e fin qui potrebbe avere ragione – ma anche più furbo e preparato di tutti gli scienziati e studiosi dell’intero mondo civilizzato. Ma non ti viene il sospetto che forse tu hai torto ? Mi sarebbe venuta voglia di entrare nel suo negozio, ovviamente senza mascherina, abbracciarlo mentre tossisco abbondantemente e poi dirgli “sono vaccinato ma positivo al tampone ed asintomatico. Buona fortuna.” Mi sono limitato ad augurargli mentalmente una bella dissenteria ricca di contributi gassosi.

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